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Le strade della scienza

“Tutti gli uomini per natura tendono al sapere”. Con queste parole si apre uno dei testi fondamentali della cultura occidentale, la Metafisica di Aristotele, che inscrive nella dimensione più intima della natura umana il desiderio di conoscere, facendone una chiave centrale per il nesso tra antropologia ed epistemologia. Il desiderio di conoscere, però, può esplicarsi attraverso vari metodi – dalla contemplazione all’esperimento, dall’induzione alla deduzione – ognuno dei quali apre una strada verso la verità senza tuttavia garantire il suo raggiungimento. Inoltre tale desiderio può applicarsi sia al mondo «esterno» – terrestre e celeste – sia al mondo «interiore» e «corporeo», attraverso cui cercare di comprendere la specificità dell’umano.

Le distinzioni potrebbero continuare, soprattutto se considerassimo con attenzione il processo di specializzazione che ha riguardato tutte le forme di sapere a partire dal XIX secolo.

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Focus: i processi mentali e la conoscenza

Giorgio Vallortigara (direttore del Center for Mind/Brain Sciences – Università di Trento), I processi mentali e la conoscenza. Dall’etologia alle neuroscienze, conferenza tenuta presso la Fondazione Collegio San Carlo il 22 marzo 2013

Le informazioni che vengono immagazzinate nel sistema nervoso, a seguito delle esperienze che ciascun organismo compie interagendo con il proprio ambiente, determinano quel genere di modificazione adattativa e più o meno permanente del comportamento che siamo soliti chiamare apprendimento. Potremmo quindi definire l’apprendimento come il processo di generazione e modificazione di rappresentazioni interne durevoli ottenute sulla base dell’esperienza.

1 . La conoscenza e l’opinione

Rimane tuttavia un problema di fondo: come distinguere un discorso scientifico da un discorso che invece non ha tale statuto? Non si tratta di un problema sorto recentemente. Già in epoca classica, con l’avvento della cultura filosofica greca, si pone il problema di distinguere la «conoscenza» dall’«opinione», così da rendere possibile la critica dei saperi non fondati e delle loro strumentalizzazioni sul piano socio-politico.

Questa distinzione continua a valere anche in età moderna ma cambia il metodo scientifico, all’interno di una più ampia rielaborazione metafisica dei rapporti tra mondo terrestre e mondo celeste, non più considerato superiore rispetto alla dimensione umana. Inoltre, anche se già in età classica i saperi scientifici avevano svolto la funzione di promozione delle tecniche, è soprattutto con l’età moderna che la tecnologia assume un ruolo sempre più importante nell’organizzazione sociale, fino a diventare centrale nel Novecento, a partire da una trasformazione dei metodi scientifici che diventano sempre più sperimentali.

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Focus: per sentito dire

Giuseppe Cambiano (professore di Storia della filosofia antica – Scuola Normale Superiore di Pisa), Sapere : opinione e conoscenza nella filosofia greca classica, conferenza tenuta presso la Fondazione Collegio San Carlo il 5 ottobre 2012

2 . Scienza e politica

La storia delle scoperte scientifiche è dunque complessa, visto che si è intrecciata con la storia delle società umane, attraversate da convinzioni politiche, credenze religiose, condizioni economiche e pratiche sociali che ne hanno condizionato e determinato gli sviluppi (un problema estremamente attuale: vedi la bibliografia suggerita in fondo. Per un’ulteriore finestra su quanto sta succedendo nel dibattito contemporaneo segnaliamo, ad esempio, che la prestigiosa rivista Nature ha creato a questo proposito, nell’autunno 2020, un podcast intitolato “Stick to the science”: when science gets political“).

Si tratta di una storia che ha attraversato in particolare l’Europa moderna e le sue istituzioni accademiche e culturali. Tra queste, anche il Collegio San Carlo tra XVII e XX secolo. Per raccontare alcuni aspetti di questa storia abbiamo selezionato documenti, moderni e contemporanei (estratti d’archivio, libri antichi e moderni, elementi del patrimonio storico-artistico, registrazioni audio-video, immagini), raccolti in una narrazione organica che propone spunti di riflessione e di discussione. In chiusura di ciascun racconto il lettore troverà ulteriori materiali di approfondimento, con riferimenti bibliografici e suggerimenti di lettura.

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Focus: politiche della ricerca

Francesco Sylos Labini (ricercatore di Fisica – Centro Enrico Fermi di Roma), Politiche della ricerca. Autonomia del ricercatore e condizionamento socio-politico, conferenza tenuta presso la Fondazione Collegio San Carlo il 16 novembre 2012